A Temistocle, vincitore della seconda guerra persiana, si deve attribuire quella politcia che rese Atene una potenza invincibile.
A lui infatti si deve la costituzione della Lega Delio attica ma anche la costruzione ad Atene delle Lunghe mura che mettevano in comunicazione l'acropoli e il porto più importante, il Pireo.
Temistocle era sostenuto da Teti e Mercanti e propugnava una politica antispartana.
A lui si oppose Cimone, figlio di Milziade il vincitore di Maratona, che, con l'appoggio degli aristocratici riteneva più conveniente un'accordo con Sparta che un conflitto.
Nel 471 a.C. Temistocle fu ostracizzato e Cimone rimase leader incontrastato. Questi riprese le
operazioni antipersiane nell'Egeo e liberò le coste della Tracia, stabilendo il
controllo di Atene su Bisanzio e, dunque, sul Bosforo.
Nel 466 a.C. i Persiani furono sconfitti presso la foce
dell'Eurimedonte
Nel 465-4 a.C. però gli Iloti, approfittando di un terremoto
che aveva devastato la città, si ribellarono (Terza guerra messenica) contro
gli Spartiati che chiesero aiuto ad Atene. Cimone partì subito con le truppe
ma, probabilmente a causa di reciproci sospetti fra le due potenze, le cose non
andarono come aveva pensato. Le truppe ateniesi furono congedate, cosa che Cimone, giunto in patria,
scontò con l'ostracismo (462 a.C.).
La guida della polis tornò ai democratici.
Dopo la breve parentesi di Efialte (462-461 a.C.) che con
una riforma aveva esautorato l'Aeropago, espressione dell'aristocrazia, dei
suoi poteri e accresciuto il ruolo dell'Ecclesia e della Bulè, il ruolo di
guida passò a Pericle.
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