martedì 10 marzo 2020

Temistocle e Cimone

A Temistocle, vincitore della seconda guerra persiana, si deve attribuire quella politcia che rese Atene una potenza invincibile. 
A lui infatti si deve la costituzione della Lega Delio attica ma anche la costruzione ad Atene delle Lunghe mura che mettevano in comunicazione l'acropoli e il porto più importante, il Pireo. 
Temistocle era sostenuto da Teti e Mercanti e propugnava una politica antispartana.
A lui si oppose Cimone, figlio di Milziade il vincitore di Maratona, che, con l'appoggio degli aristocratici riteneva più conveniente un'accordo con Sparta che un conflitto. 


Nel  471 a.C. Temistocle fu ostracizzato e Cimone rimase leader incontrastato. Questi riprese le operazioni antipersiane nell'Egeo e liberò le coste della Tracia, stabilendo il controllo di Atene su Bisanzio e, dunque, sul Bosforo. 

Nel 466 a.C. i Persiani furono sconfitti presso la foce dell'Eurimedonte  


Nel 465-4 a.C. però gli Iloti, approfittando di un terremoto che aveva devastato la città, si ribellarono (Terza guerra messenica) contro gli Spartiati che chiesero aiuto ad Atene. Cimone partì subito con le truppe ma, probabilmente a causa di reciproci sospetti fra le due potenze, le cose non andarono come aveva pensato. Le truppe ateniesi furono  congedate, cosa che Cimone, giunto in patria, scontò con l'ostracismo (462 a.C.).

La guida della polis tornò ai democratici.

Dopo la breve parentesi di Efialte (462-461 a.C.) che con una riforma aveva esautorato l'Aeropago, espressione dell'aristocrazia, dei suoi poteri e accresciuto il ruolo dell'Ecclesia e della Bulè, il ruolo di guida passò a Pericle.

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