martedì 10 marzo 2020

La seconda guerra persiana



Giunti i persiani dal nord in Tessaglia, alcune città si accordarono con il re mentre la lega preparava il piano militare per respingerli. 
Si decise di sbarrare il passo all'avanzata persiana verso il sud presso le Termopili dove vennero mandati 300 spartiati con a capo Leonida mentre la flotta ateniese presso capo Artemisio cercava di tenere a bada la flotta persiana per evitare che recassero aiuti all'esercito.  

480 a.c. La battaglia delle Termopili  mise in evidenza la forza e l'eroismo dell'esercito di Leonida che solo a seguito del tradimento di Efialte, che indicò ai persiani una passo per aggirare i greci e prenderli alle spalle, cadde sconfitto. 

I persiani a questo punto invasero la Beozia e l'Attica, Atene in particolare vide la distruzione dell'intera città e dell'acropoli. 

I cittadini però, secondo il piano strategico di Temistocle, erano stati spostati sulle isole vicine di Trezene e Salamina. Sempre Temistocle tramite un falso traditore fece sapere a Serse che gli ateniesi erano indeboliti e pronti ad arrendersi. Così il re fece dirigere l'intera flotta nello stretto golfo di Salamina in cui però le grandi navi persiane rimasero incastrate scontrandosi vicendevolmente mentre le agili triremi ateniesi, pronte allo scontro, infissero una terribile sconfitta ai persiani al punto che il re decise di tornare in Persia.


Rimase in Tessaglia l'esercito persiano sotto il comando di Mardonio, per riprendere l'offensiva la primavera successiva. 
nel 479 a.C. a Platea in Beozia ci fu  un altro scontro. A capo dell'esercito greco questa volta ci fu Pausania (nipote di Leonida) insieme ad Aristide, tornato dopo l'ostracismo. La vittoria dei greci fu netta: lo stesso Mardonio trovò la morte e i persiani tornarono in Asia.
La flotta greca raggiunse e affondò quanto restava della flotta persiana a Micale, presso l'isola di Samo. 

Nel 478 a.C. anche Sesto, ultima base persiana nel continente, fu espugnata ad opera della flotta greca con a capo gli ateniesi.

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