giovedì 5 marzo 2020

La guerra di Corinto e La Pace del Re del 386 a.C.

Sparta, ormai incrinati irrimediabilmente i rapporti con la Persia, si impegnò in una campagna militare volta a sottrarre al controllo persiano le poleis greche dell'Asia Minore.  (400-395a.C). I persiani risposero con un cambio di alleanza e, sfruttando le divisioni e le rivalità delle poleis greche, sostennero un'alleanza contro Sparta formata da Tebe, Atene, Argo e Corinto. 

Iniziò così la Guerra di Corinto (395 a.C.- 386 a.C.) luogo delle operazioni militari. Sparta si vide costretta ad abbandonare la guerra in Asia Minore per far fronte al pericolo in patria. Anche perchè la neonata flotta subì una durissima sconfitta navale a Cnido nel 394 a.C. per mano della flotta persiana guidata dall'ateniese Conone. 

Atene forte della vittoria ricostruì le Mura e le fortificazioni del Pireo e si dotò di una nuova flotta.


Il Gran Re però, non avendo interesse ad una definitiva caduta di Sparta o una ripresa di Atene in quanto il suo scopo era mantenere in Grecia una situazione di equilibrio tra le poleis e debolezza in modo da poter esercitare il proprio dominio indisturbato sulle poleis dell'Asia Minore, ottenuta la possibilità di intervenire in quella zona promosse immediatamente una pace (Pace di Antalcida o Pace del Re) che venne firmata nel 386 a.C. fondata sul principio della libertà e autonomia di tutte le poleis greche, vietando di fatto il costituirsi di Leghe che potessero facilitare il dominio di una di quelle sulle altre. Alla Persia, secondo accordo, ritornava il diretto controllo di tutte le poleis dell'Asia Minore. 

A Sparta veniva comunque riconosciuto il ruolo di "Garante dell'Equilibrio" che gli spartani volsero in una politica tesa nuovamente ad appoggiare regimi oligarchici come avvenne a Tebe. 

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