La vicenda dei Persiani
La scena è ambientata a Susa, capitale dell’impero persiano.
Entra un coro di vecchi: sono gli uomini superstiti, poiché Serse ha condotto
tutto il suo esercito a combattere in Grecia. Sopraggiunge Atossa, madre di
Serse e vedova del re Dario; è lei a evocare dall’Ade l’ombra del defunto re e
pronuncia un severo giudizio contro Serse, colpevole di smisurata superbia.Un
messaggero riferisce che la flotta persiana è stata annientata dagli Ateniesi
nella battaglia di Salamina. Il mare è coperto di cadaveri e di relitti, la
guerra è perduta. Serse è vivo, ma è sconfitto e umiliato.
La doppia prospettiva di Eschilo
L’aspetto innovativo della tragedia di Eschilo, che diviene
un exemplum nel panorama tragico, è la scelta di inquadrare un dramma nella
prospettiva dei nemici e degli sconfitti, rinunciando a rappresentare l’uomo
persiano come un barbaro da deridere o da odiare. La voce di Eschilo si leva ad innalzare il ruolo egemonico
che la potenza Ateniese aveva assunto tra le città greche, ma anche a
commiserare la sconfitta dei Persiani, un popolo sofferente per la colpa del
proprio capo, di cui la popolazione è costretta a espiare le sue colpe.
La colpa di Serse: la
ὕβϱις di un capo persiano
Eschilo inserisce la vicende in un contesto assai fosco e
tetro, ove operano delle forze segrete e oscure: l’accecamento, che impedisce
al capo persiano di scorgere il suo destino, cadendo nel baratro della
sconfitta, e la prevaricazione, che attira la punizione divina.
Al centro del teatro eschileo è posto interrogativo
sull’agire dell’essere umano, sulla sua sofferenza e se questa condizione sia
intrinseca alla specie umana oppure se derivi da un forza esterna. A mettere in
luce le motivazioni degli eventi umani, in relazione alla sfera della giustizia
e del rapporto con la divinità, è lo spettro di Dario, padre di Serse, evocato
dalla regina Atossa.
[…] E CERTAMENTE, QUANDO UNO
SMANIA DI AGIRE ,ANCHE IL DIO COOPERA; COSÌ ORA SI È SCOPERTA LA SORGENTE DEI MALI PER TUTTI I MIEI CARI.[…]
E LUI MORTALE SI ILLUSE NELLA SUA STOLIDITÀ DI DOMINARE POSEIDONE E I NUMI
TUTTI.”( TRAD. F. FERRARI)
La legge degli dèi
Zeus, padre degli dèi, è garante di una nuova legge: la giustizia
(δίκη). Tale forza spiega la causalità degli avvenimenti, apparentemente
inspiegabile, che regola la colpa e la punizione.
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